domenica 13 agosto 2017

Festività di Maria Assunta in cielo


a) PASSI BIBLICI INTORNO A MARIA

E’ Luca l’evangelista che maggiormente dipinge la figura di Maria  nel suo vangelo

 

Quando ancora Maria era all'oscuro di tutti gli avvenimenti che di lì a poco le sarebbero accaduti un angelo del Signore andò a far visita a Zaccaria. Costui era un sacerdote ed aveva per moglie una donna di nome Elisabetta, ma non avevano figli perché lei era sterile ed inoltre erano già piuttosto avanti con l'età.

Un giorno, mentre Zaccaria prestava servizio nel tempio, gli toccò in sorte di fare l'offerta dell'incenso. Questa consisteva nel portare l'incenso offerto nel "Santo", la parte più segreta del Tempio, mentre tutto il popolo pregava al di fuori.

Ad un certo punto gli apparve un angelo del Signore alla destra dell'altare dell'incenso. Zaccaria nel vederlo si spaventò, ma l'angelo gli disse: Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita, poiché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà pieno di Spirito santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d' Israele al Signore loro Dio. Lui gli camminerà innanzi con lo spirito e la forza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto.  

Zaccaria si stupì di tale messaggio perché sapeva bene che Elisabetta era sterile ed inoltre erano anche anziani; perciò rispose all'angelo esponendogli questi timori. Ma l' angelo  disse: Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annunzio. Ed ecco, sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, le quali si adempiranno a loro tempo.

Intanto il popolo che aspettava fuori stava iniziando a preoccuparsi perché non vedevano più uscire il sacerdote. Quando Zaccaria finalmente uscì, cercò di far capire quello che era accaduto, ma non poteva perché era diventato muto e poteva solo gesticolare (per riprodurre)l'accaduto. Poco tempo dopo Elisabetta capì di essere in attesa di un figlio e per cinque mesi stette nascosta alla vista del popolo.

L'ANGELO GABRIELE SI PRESENTA A MARIA

Quando Elisabetta era ormai al sesto mese di gravidanza, l'angelo Gabriele si presentò in una città della Galilea chiamata Nazareth, ad una vergine. Questa vergine si chiamava Maria ed era promessa sposa di un uomo chiamato Giuseppe. Entrando nella sua casa l'angelo disse: Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te. Maria, ascoltando queste parole e vedendo l'angelo, si spaventò e si domandava quale fosse il senso di quelle parole. Ma l'angelo le disse: Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre  e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine.

Allora Maria disse all'angelo: Come è possibile? Non conosco uomo. Le rispose l'angelo: Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile : nulla è impossibile a Dio. Allora Maria disse: Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto. E l'angelo partì da lei. 

MARIA IN VISITA DA ELISABETTA

Dopo l'annuncio dell'angelo Maria si mise in viaggio verso la montagna per raggiungere una città di nome Giuda dove vivevano Zaccaria ed Elisabetta. Quando vi giunse, andò in cerca della loro casa e nel momento in cui vi entrò salutò Elisabetta; in quel momento Elisabetta sentì il bambino sussultarle nel grembo e, piena di Spirito Santo, esclamò: Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell' adempimento delle parole del Signore.

Il MAGNIFICAT

Allora, a queste parole, Maria disse:

L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva.

D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l' Onnipotente e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Maria rimase da Elisabetta circa tre mesi e poi tornò a casa sua.

NASCITA DI GIOVANNI

Giunse, quindi, il giorno del parto per Elisabetta, la quale partorì un figlio. Tutti i vicini ed i parenti alla notizia si felicitarono con lei ringraziando il Signore per quell' atto di misericordia che le aveva concesso.

Secondo la legge del tempo all' ottavo giorno, dopo la nascita di un bimbo maschio, lo si doveva circoncidere; quando alla casa di Zaccaria arrivarono le persone preposte a questo atto, dissero che avrebbero chiamato il bimbo con il nome di suo padre. Ma Elisabetta intervenne dicendo che lo si sarebbe chiamato Giovanni. A quelle parole rimasero tutti stupiti perché nella sua famiglia non c' era nessuno con tale nome e dargli il nome di Giovanni non avrebbe avuto senso.

A questo punto iniziarono a domandare a Zaccaria, con dei cenni, come voleva che si chiamasse suo figlio. Egli fece capire di volere una tavoletta per scrivere il nome del figlio e quando gliela diedero scrisse: "Giovanni è il suo nome". Ci fu chiaramente lo stupore generale, ma in quel momento a Zaccaria gli si sciolse la lingua ed iniziò a nuovamente a parlare benedicendo Dio.

Tutti capirono che era accaduto qualcosa di soprannaturale e la notizia si sparse per tutta la regione montuosa della Giudea. Tutti si ponevano la stessa domanda nel proprio cuore: "Chi sarà mai questo bambino?"

Il Signore stava semplicemente preparando i suoi piani. 

IL "BENEDICTUS"

Zaccaria fu pieno di Spirito Santo e profetò dicendo:

Benedetto il Signore Dio di Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo, e ha suscitato per noi una salvezza potente nella casa di Davide, suo servo, come aveva promesso per bocca dei suoi santi profeti d' un tempo: salvezza dai nostri nemici, e dalle mani di quanti ci odiano.

Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri e si è ricordato della sua santa alleanza, del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, di concederci, liberati dalle mani dei nemici, di servirlo senza timore, in santità e giustizia al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.

E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza nella remissione dei suoi peccati, grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell'ombra della morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace.

Giovanni cresceva e si fortificava nello spirito. Egli visse in regioni deserte sino al giorno della sua manifestazione in Israele.

LA NASCITA DI GESÙ

In quei giorni, un decreto di  Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra.

All'epoca era governatore della Siria Quirinio. Tutti andavano a farsi registrare nella città più vicina. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazareth in Galilea salì in Giudea nella città di Davide chiamata Betlemme per farsi registrare insieme alla sua sposa, che era in attesa di partorire. Accadde che, mentre si trovavano a Betlemme si compirono per lei i giorni del parto. Diede così alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia perché non avevano altro luogo dove andare e per loro non c'era posto nell'albergo.

I PASTORI IN VISITA DA GESÙ

In quella regione c'erano dei pastori che di notte vegliavano il loro gregge per paura dei ladri. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi si spaventarono, ma l'angelo disse loro: Non temete, ecco, vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia.

E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva: Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama.

Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere. Andarono dunque senza indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il Bambino, che giaceva nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose nel suo cuore.

I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro.

Quando furono passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere concepito nel grembo della madre.

GESÙ È PRESENTATO AL TEMPIO

Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come è scritto nella Legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore; e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore.

Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d'Israele; lo Spirito Santo che era su di lui, gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. Mosso dunque dallo spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, lo prese tra le braccia e benedisse Dio:

Ora lascia, o Signore, che il tuo servo

vada in pace secondo la tua parola;

perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,

preparata da te davanti a tutti i popoli,

luce per illuminare le genti

e gloria del tuo popolo Israele.

LE PROFEZIE DI SIMEONE ED ANNA

Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano su di lui. Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: Egli è qui per la rovina e la resurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima. C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, era poi rimasta vedova ed ora aveva 84 anni. non si allontanava mai dal Tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.

LA VITA NASCOSTA DI GESÙ A NAZARETH

Quando ebbero tutto compiuto secondo la Legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazareth. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui.

GESÙ DODICENNE AL TEMPIO

I suoi Genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni vi salirono di nuovo secondo l'usanza; ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme senza che i genitori se ne accorgessero. Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel Tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre ed io, angosciati, ti cercavamo. Ed egli rispose: Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?. Ma essi non compresero le sue parole.

Partì dunque con loro e tornò a Nazareth e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

 

b) LA FESTIVITA’ DI MARIA ASSUNTA IN CIELO

 

* Le feste che celebrano Maria Assunta in Cielo sono numerose e presentano immagini sempre diverse di Maria; una realtà che induce spesso ad un'obiezione, quasi che Lei non fosse sempre la stessa o assumesse un look diverso per ogni occasione. La soluzione non è difficile: è arduo ricordare senza richiami visivi e simbolici; Maria sembra voler associare i suoi messaggi, che sono richiami al Vangelo, ad un'immagine di sé ogni volta diversa, ricca di valore simbolico, quasi a facilitare visivamente, la comprensione. Anche l'arte trova nuove chance figurative.

* La festa dell'Assunta del 15 agosto, richiama alla mente una tradizione artistica molto popolare. In realtà questa è una delle feste mariane più antiche e accomuna cattolici e ortodossi.

Dedicata alla fine dell'esistenza terrena della Madre di Gesù, la festa ha assunto il nome di Assunzione nel mondo occidentale e di Dormizione di Maria nelle Chiese d'Oriente.

Venne definita dogmaticamente da Pio XII solo nel 1950, dopo un'ampia ricerca storica sulla fede della chiesa antica e sul modo di sentire del popolo cristiano.

* La dottrina - dice il padre De Fiores insigne teologo e mariologo - si basa su un testo apocrifo che si fa risalire al VI secolo, al cui interno però si può trovare un nucleo essenziale del II secolo. Si tratta di materiale antichissimo. Ciò vuol dire che già le prime comunità cristiane si interrogavano sulla sorte di Maria. Un tema su cui i Vangeli tacciono perché sono concentrati su Cristo: e allora, a supplire, arriva la fede dei primi cristiani, rivestita di devozionalità.

* Già nel V secolo infatti, il 15 agosto si celebrava solennemente a Gerusalemme, la festa della Divina Maternità, Theotokos, cui l'Assunzione è direttamente collegata.

* Con il diffondersi della letteratura apocrifa sul Transito di Maria, che annovera tra gli autori il vescovo Melitone di Sardi del II secolo, numerosi pellegrini affluivano sulla tomba della Vergine nella valle del Getsemani (una tomba vuota, ancora visibile oggi a Gerusalemme) su cui Teodosio avrebbe costruito la basilica del Getsemani. Secondo studi recenti qui sarebbe cominciata, il 15 agosto agli inizi del VI secolo, la commemorazione della morte e glorificazione della Vergine col nome Dormizione della Vergine Maria.

*Nel corso del VII secolo, la festa venne accolta a Roma col nome di Assunzione e divenne la più importante festa mariana dell'anno.

* Le prime raffigurazioni del Transito di Maria, posteriori alle distruzioni iconoclaste, risalgono in Oriente al sec.VII, in Occidente all'XI. Nel museo Nazionale di Monaco di Baviera c'è un avorio dell'VIII secolo, che rappresenta l'Assunzione corporea di Maria, la quale, con le braccia alzate nell'atteggiamento dell'Orante, è in piedi sulla lastra sepolcrale in procinto di sollevarsi alla presenza degli Apostoli.

L'iconografia più diffusa, quella orientale, si compie di due momenti: la Dormitio (la morte) e l'Assumptio Animae e Assumptio Corporis (Assunzione corpo e anima).

* A Sampeyre di Stroppo, nella piccola stupenda cappella della Natività del sec.XIV a destra dell'abside, troviamo, in mirabile sintesi, i momenti salienti del racconto apocrifo dello pseudo Giuseppe d'Arimatea, che ricalca specularmente il racconto della morte e risurrezione di Gesù.

Narra che l'arcangelo Gabriele avrebbe annunciato a Maria la sua morte porgendole un palmizio, simbolo di vittoria. Nella notte Maria, circondata dagli Apostoli giunti miracolosamente a Gerusalemme dai loro luoghi di missione, si addormenta nel sonno della morte. Cristo accoglie l'anima di sua madre diventata come un bambino e la consegna agli angeli. Durante la sepoltura Pietro e Paolo accompagnano il feretro, Giovanni col palmizio precede la processione. Ecco che molti non credenti cercano di profanare il feretro, il sommo sacerdote l'afferra per ribaltarlo, ma ha le mani tagliate e il popolo è accecato. Il sacerdote si converte, prega Maria e guarisce insieme al popolo. La Vergine è posta nel sepolcro. Il terzo giorno, riportata da Michele, l'anima di Maria si ricongiunge al corpo, viene Cristo con le legioni celesti: la Madre è assunta in cielo anima e corpo. Tommaso che non aveva assistito ai funerali, l’incredulo del racconto degli apostoli, apre il sepolcro e lo trova vuoto e profumato. Maria, ascendendo al cielo, gli getta la sua cintura e Tommaso crede.

Il dipinto di Stroppo presenta i due momenti; la Dormitio: Maria muore sul cataletto circondata dagli apostoli e Gesù in mandorla accoglie la sua anima; l'Assumptio: Maria in anima e corpo viene portata, secondo il modulo medioevale, dagli angeli in cielo e lascia cadere la cintura a Tommaso.

Nel XIV secolo la scuola di Giotto, a Padova , sviluppa la propria forma iconografica con una scena dell'Assunzione di Maria, nella Cappella degli Scrovegni ricca di umano afflato e insieme di un dinamismo coinvolgente

* Significativo poi, il ciclo dipinto nel santuario dell'Assunta a Piani di Imperia da Tommaso Biazaci nel 1488.

La narrazione, oggi incompleta, presenta, come un racconto per immagini, il testo dello pseudo Giuseppe d'Arimatea, suddiviso in scene racchiuse in riquadri e illustrate da didascalie. Il racconto è preceduto, nel loggiato sottostante, da una teoria di Sibille, profetesse pagane che avevano presagito il ruolo di Maria quale madre divina

Dal Rinascimento in poi la raffigurazione dell'evento si concentra sempre più sul momento dell'Assunzione corporea della Vergine con raffigurazioni fortemente coreografiche.

Tra quelle più note l'opera grandiosa del Correggio nella cupola del Duomo di Parma (1530); qui l'ascesa gloriosa della Vergine si diffonde su tutta la superficie della cupola e si realizza in quel roteare lento e grandioso del corteo angelico che trova soluzione in un tripudio di armonia colore e luminosità infinita.

Tiziano nella splendida collocazione della chiesa di S.Maria dei Frari di Venezia interpreta l'Assunta(1518), con le note altissime e vibranti del rosso contrapposte alla cromatismo terreste degli apostoli.

* In contrapposizione con queste opere, protagoniste del rinascimento maturo, si pone la Morte della Vergine, raffigurazione tutta umana, realistica e trasgressiva, che Caravaggio, pochi decenni più tardi, dipingerà a Roma per S.Maria della Scala in Trastevere.

L'opera di Correggio e di Tiziano sarà il punto di riferimento per la grande stagione pittorica settecentesca.

La nostra provincia è ricchissima, di chiese con affreschi dedicate all'Assunta.

Basti ricordare il ciclo che nel 1775 Carlo Scotti realizzava nel presbiterio della parrocchiale di Busca. Un'opera dalla grandiosa risonanza spaziale che sintetizza il ciclo dell'Assunzione: nella zona inferiore dell'abside, gli Apostoli guardano pieni di stupore e di sbigottimento il sepolcro vuoto e Maria che sale al cielo portata dal Figlio e da miriadi di angeli; in alto il corteo luminoso apre l'architettura sull'infinito dove la SS. Trinità attende la Vergine per incoronarla. L'opera si compie nel dinamismo plastico e spaziale dei grandi artisti del rinascimento, il cromatismo è settecentesco, mentre l'impianto compositivo è già neoclassico.

* Al termine della sua vita terrena, Maria fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo. La definizione che Pio XII volle fare nel giorno di tutti i santi il I° novembre 1950, spoglia il dogma dalle raffigurazioni apocrife e artistiche: Maria è assunta, cioè presa da Dio. La Madre di Gesù non  poteva essere soggetta alla corruzione. Cristo unì alla sua, la resurrezione della Madre e il suo corpo glorioso - anticipazione del nostro destino - ci rivela che nel piano di Dio nulla è vanificato: Gesù è il salvatore dell'intera persona umana.

 

===

c) [UN AUTORE che non le manda a dire, così si esprime]

 

Cercherò di essere breve, ma voglio chiamare il vostro cervello a un piccolo sforzo. Sarei curioso e vorrei sapere come ognuno di voi, soprattutto chi ha la propensione all'analisi, cosa pensate quando sentite una frase come questa. "La Madonna è stata assunta in cielo". Cosa immaginate?

Il suo corpo, non abbiamo ancora deciso se morto o meno, è stato assunto… Da chi? Dagli Angeli, perché se fosse andata su da sola sarebbe stata un'ascensione come quella di Gesù.

Ecco come sarebbe nata tutta la questione. La Madonna è morta o no? Qualcuno si stupirà, ho riguardato il testo papale in cui si definisce il dogma e non trovo il problema della morte, che resta dunque un dibattito aperto.

Ora vi dirò il perché non voglio sbagliare e vi citerò le esatte parole: Terminato il corso della vita terrena, Maria fu assunta alla Gloria Celeste in corpo ed anima.

‘Terminato’ vuole dire che è morta? Non è definito.

Perché vi dico questo? Perché la definizione papale ha tenuto conto di tutto il movimento storico del pensiero attorno a questo fatto. É vero che un luogo sicuro della morte della Madonna non c'è. Andate a Gerusalemme, come sono andato io. Vi fanno vedere la chiesa in cui c'è la tomba della Madonna, tomba per modo di dire; andate a Efeso e vi dicono: ecco qui c'è la casa della Madonna, dove sarebbe vissuta gli ultimi anni della sua vita. A chi credere? Il principio di non contraddizione dice che non è possibile che sia morta in due luoghi, e poi non è possibile stabilire che sia morta o meno.

Ecco, ora ho messo lì il problema nella sua crudezza e vediamo come i nostri antichi avevano risolto il problema. Quando si andò a cercare il corpo di questa donna, nessuno lo trovò; allora gli orientali sapete cosa dicono: non è in terra, e allora sarà in cielo... Ma per andare lassù come ha fatto? Per andare lassù ci sono soltanto gli Angeli in grado di poterlo fare.

Ma hanno portato sù il corpo morto o il corpo vivo?

Se voi guardate tutta la storia dell'arte fino al 1518, anno in cui Tiziano dipinge la famosa Madonna dei Frari a Venezia, chi è andato l'ha vista e gli altri l'hanno vista sui testi d'arte. Ora qual è la disobbedienza o l'eresia di Tiziano, se così possiamo chiamarla, è quella di avere deciso pittoricamente che la Madonna è stata portata in cielo dagli Angeli, viva, avete capito. (Se non lo sapete, ve lo dico: quando i frati si sono trovati davanti questo quadro hanno detto che non lo volevano perché questo quadro non rispettava la dottrina dell'Assunzione della Vergine. Era presente l'ambasciatore dell'imperatore, che, visto il quadro, disse: lo prendo io. I frati allora hanno detto: probabilmente sarà un opera d'arte; quindi teniamola come tale.

Ritorniamo alla questione della morte o meno della Madonna. Se uno accetta la tesi che viene espressa nel quadro di Tiziano diciamo così: "questo quadro non rappresenta il dogma, ma lo simboleggia". Altro è rappresentare il dogma, altro è simboleggiare il dogma. Ormai ci si mette d'accordo anche con i teologi che quel quadro, mal che vada interpretazione fisicistica che si voglia fare, in ogni caso simboleggia e non rappresenta il dogma.

Guardate nel foglietto che avete è rappresentata la Dormizione della Madonna e per dire che lei è andata in Paradiso c'è Gesù che ha in mano una bambina, e quella bambina rappresenta l'anima della Madonna. Ecco come la pittura anteriore al Tiziano rappresenta questa dormizione "Morte della Madonna".

Ora per stupirvi un po' vi dico cosa ne pensava S. Tommaso: la Madonna, dopo la morte (quindi accetta la tesi della morte) fu risuscitata e portata in cielo. Per quanto rispetto abbia per S. Tommaso vi rendete conto, è come il pensare che Gesù asceso al cielo sia andato in un luogo quando la parola cielo vuole solo indicare la trascendenza, un'altra dimensione che non ha più nulla a che fare con qualche cosa di fisico. Se noi immaginiamo che Gesù sia andato in un certo luogo, rischiamo grosso perché mettiamo in dubbio la Resurrezione, la quale non è una riesumazione di cadavere, ma è il passaggio in una nuova dimensione che sarà quella di tutti quando noi moriremo.

San Tommaso in una maniera semplicistica la fa morire e poi la fa portare in cielo. Gli ortodossi addirittura dicono che la Madonna morta è stata portata in cielo ed è lassù in attesa della Resurrezione.

Tutto questo per farvi capire come attorno a questo dogma il cervello umano abbia elaborato teorie e teorie.

Vi ho rotto il cervello abbastanza ora andate avanti da soli e se avete delle obbiezioni me le viene a dire in privato.

* C'è un piccolo errore: non si deve usare la parola cielo. La Madonna fu Assunta in cielo, perché questo fa pulsare nella nostra testa il cielo fisico dove i pagani mettevano le loro divinità. Lasciamo correre: è un linguaggio liturgico e non sto lì a fare delle guerre, però dico solo che le parole della definizione papale sono molto semplici, ve le ripeto: “Terminato il corso della vita terrena fu assunta alla gloria celeste". Ma la gloria celeste non è il cielo, cioè non è un luogo, ma uno stato.
* Termino: Assunta non vuol dire Trasportata, ma Glorificata. C'è una bella diversità tra un concetto e una descrizione.

Personale

Ho la convinzione che tutto quanto è definito va accettato, ma commisurato con la vera fede. Questa consiste nell’aderire alla Verità, che è sempre detta in maniera umana, mentre la Verità è soltanto Dio.

Chi lavora seriamente per credere oltre ogni definizione, non ha disprezzo alcuno per la stessa (definizione), perché lo stato di esseri umani condiziona le parole. E Dio è aldilà delle parole, ma si manifesta anche attraverso le parole.

Nutrire la fede, significa avere il senso della trascendenza; non affidarsi alla ragione, ma non ignorarla. Dio ci trascende, ma ci ha fatto a sua immagine e somiglianza. Allora Egli ci attira  a  Sé, e noi dobbiamo apprendere giorno per giorno cosa fare per distaccarci dal transeunte e vivere aspirando alla Vita senza fine. Dio è Vita e Verità. La parola Amore è il risultato di questi primi due aspetti, altrimenti è emozione peritura.

Maria. Per me su di Lei sono state scritte le parole che più mi incantano: conservava tutto nel suo cuore. Cos’altro di più ci poteva lasciare in eredità la madre di Gesù?

Nessun commento: