a) PASSI BIBLICI
INTORNO A MARIA
E’ Luca l’evangelista che maggiormente
dipinge la figura di Maria nel suo
vangelo
Quando ancora Maria era
all'oscuro di tutti gli avvenimenti che di lì a poco le sarebbero accaduti un
angelo del Signore andò a far visita a Zaccaria. Costui era un sacerdote ed aveva
per moglie una donna di nome Elisabetta, ma non avevano figli perché lei era
sterile ed inoltre erano già piuttosto avanti con l'età.
Un giorno,
mentre Zaccaria prestava servizio nel tempio, gli toccò in sorte di fare
l'offerta dell'incenso. Questa consisteva nel portare l'incenso offerto nel
"Santo", la parte più segreta del Tempio, mentre tutto il popolo
pregava al di fuori.
Ad un certo
punto gli apparve un angelo del Signore alla destra dell'altare dell'incenso.
Zaccaria nel vederlo si spaventò, ma l'angelo gli disse: Non temere, Zaccaria, la tua preghiera
è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai
Giovanni. Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita,
poiché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande
inebrianti, sarà pieno di Spirito santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà
molti figli d' Israele al Signore loro Dio. Lui gli camminerà innanzi con lo
spirito e la forza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i
ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto.
Zaccaria si
stupì di tale messaggio perché sapeva bene che Elisabetta era sterile ed
inoltre erano anche anziani; perciò rispose all'angelo esponendogli questi
timori. Ma l' angelo disse: Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono stato mandato a
parlarti e a portarti questo lieto annunzio. Ed ecco, sarai muto e non potrai
parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto
alle mie parole, le quali si adempiranno a loro tempo.
Intanto il
popolo che aspettava fuori stava iniziando a preoccuparsi perché non vedevano
più uscire il sacerdote. Quando Zaccaria finalmente uscì, cercò di far capire
quello che era accaduto, ma non poteva perché era diventato muto e poteva solo
gesticolare (per riprodurre)l'accaduto. Poco tempo dopo Elisabetta capì di
essere in attesa di un figlio e per cinque mesi stette nascosta alla vista del
popolo.
Quando
Elisabetta era ormai al sesto mese di gravidanza, l'angelo Gabriele si presentò
in una città della Galilea chiamata Nazareth, ad una vergine. Questa vergine si
chiamava Maria ed era promessa sposa di un uomo chiamato Giuseppe. Entrando
nella sua casa l'angelo disse: Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è
con te. Maria, ascoltando queste parole e vedendo l'angelo, si
spaventò e si domandava quale fosse il senso di quelle parole. Ma l'angelo le
disse: Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, concepirai
un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.Sarà grande e chiamato Figlio
dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e
regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine.
Allora
Maria disse all'angelo: Come è possibile? Non conosco uomo.
Le rispose l'angelo: Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te
stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque
santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua
vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti
dicevano sterile : nulla è impossibile a Dio. Allora Maria disse:
Eccomi,
sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto. E
l'angelo partì da lei.
MARIA IN VISITA DA ELISABETTA
Dopo
l'annuncio dell'angelo Maria si mise in viaggio verso la montagna per
raggiungere una città di nome Giuda dove vivevano Zaccaria ed Elisabetta.
Quando vi giunse, andò in cerca della loro casa e nel momento in cui vi entrò
salutò Elisabetta; in quel momento Elisabetta sentì il bambino sussultarle nel
grembo e, piena di Spirito Santo, esclamò: Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo
che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è
giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata
colei che ha creduto nell' adempimento delle parole del Signore.
Allora, a
queste parole, Maria disse:
L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio
salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l' Onnipotente e Santo è il suo nome: di
generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo
temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei
pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli
umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come
aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.
Maria rimase da Elisabetta circa tre mesi e
poi tornò a casa sua.
Giunse,
quindi, il giorno del parto per Elisabetta, la quale partorì un figlio. Tutti i
vicini ed i parenti alla notizia si felicitarono con lei ringraziando il
Signore per quell' atto di misericordia che le aveva concesso.
Secondo la
legge del tempo all' ottavo giorno, dopo la nascita di un bimbo maschio, lo si
doveva circoncidere; quando alla casa di Zaccaria arrivarono le persone
preposte a questo atto, dissero che avrebbero chiamato il bimbo con il nome di
suo padre. Ma Elisabetta intervenne dicendo che lo si sarebbe chiamato
Giovanni. A quelle parole rimasero tutti stupiti perché nella sua famiglia non
c' era nessuno con tale nome e dargli il nome di Giovanni non avrebbe avuto
senso.
A questo
punto iniziarono a domandare a Zaccaria, con dei cenni, come voleva che si
chiamasse suo figlio. Egli fece capire di volere una tavoletta per scrivere il
nome del figlio e quando gliela diedero scrisse: "Giovanni è il suo
nome". Ci fu chiaramente lo stupore generale, ma in quel momento a
Zaccaria gli si sciolse la lingua ed iniziò a nuovamente a parlare benedicendo
Dio.
Tutti
capirono che era accaduto qualcosa di soprannaturale e la notizia si sparse per
tutta la regione montuosa della Giudea. Tutti si ponevano la stessa domanda nel
proprio cuore: "Chi sarà mai questo bambino?"
Il Signore
stava semplicemente preparando i suoi piani.
Zaccaria fu
pieno di Spirito Santo e profetò dicendo:
Benedetto il Signore Dio
di Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo, e ha suscitato per noi
una salvezza potente nella casa di Davide, suo servo, come aveva promesso per
bocca dei suoi santi profeti d' un tempo: salvezza dai nostri nemici, e dalle
mani di quanti ci odiano.
Così egli ha concesso
misericordia ai nostri padri e si è ricordato della sua santa alleanza, del
giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, di concederci, liberati dalle mani
dei nemici, di servirlo senza timore, in santità e giustizia al suo cospetto,
per tutti i nostri giorni.
E tu, bambino, sarai
chiamato profeta dell'Altissimo perché andrai innanzi al Signore a preparargli
le strade, per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza nella remissione
dei suoi peccati, grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, per cui
verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge per rischiarare quelli che stanno
nelle tenebre e nell'ombra della morte e dirigere i nostri passi sulla via
della pace.
Giovanni
cresceva e si fortificava nello spirito. Egli visse in regioni deserte sino al
giorno della sua manifestazione in Israele.
In quei
giorni, un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento
di tutta la terra.
All'epoca era
governatore della Siria Quirinio. Tutti andavano a farsi registrare nella città
più vicina. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide,
dalla città di Nazareth in Galilea salì in Giudea nella città di Davide
chiamata Betlemme per farsi registrare insieme alla sua sposa, che era in
attesa di partorire. Accadde che, mentre si trovavano a Betlemme si compirono
per lei i giorni del parto. Diede così alla luce il suo figlio primogenito, lo
avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia perché non avevano altro luogo
dove andare e per loro non c'era posto nell'albergo.
I PASTORI IN VISITA DA GESÙ
In quella
regione c'erano dei pastori che di notte vegliavano il loro gregge per paura
dei ladri. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del
Signore li avvolse di luce. Essi si spaventarono, ma l'angelo disse loro: Non temete, ecco, vi annunzio una
grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide
un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un
bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia.
E subito
apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e
diceva: Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace
in terra agli uomini che egli ama.
Appena gli
angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro:
Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il
Signore ci ha fatto conoscere.
Andarono dunque senza indugio e trovarono Maria e
Giuseppe e il Bambino, che giaceva nella mangiatoia. E dopo averlo visto,
riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono,
si stupirono delle cose che i pastori dicevano. Maria, da parte sua, serbava
tutte queste cose nel suo cuore.
I pastori poi
se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito
e visto, com'era stato detto loro.
Quando furono
passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome
Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere concepito nel grembo
della madre.
GESÙ È PRESENTATO AL TEMPIO
Quando venne
il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il
bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come è scritto nella Legge del
Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore; e per offrire in
sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la Legge
del Signore.
Ora a
Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che
aspettava il conforto d'Israele; lo Spirito Santo che era su di lui, gli aveva
preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia
del Signore. Mosso dunque dallo spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per
adempiere la Legge, lo prese tra le braccia e benedisse Dio:
Ora lascia, o Signore,
che il tuo servo
vada in pace secondo la
tua parola;
perché i miei occhi
hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti
a tutti i popoli,
luce per illuminare le
genti
e gloria del tuo popolo
Israele.
LE PROFEZIE DI SIMEONE ED ANNA
Il padre e la
madre di Gesù
si stupivano delle cose
che si dicevano su di lui. Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua
madre: Egli è qui per la rovina e la resurrezione
di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di
molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima. C'era anche una profetessa, Anna,
figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva
vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, era poi rimasta
vedova ed ora aveva 84 anni. non si allontanava mai dal Tempio, servendo Dio
notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise a
lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di
Gerusalemme.
LA VITA NASCOSTA DI GESÙ A NAZARETH
Quando ebbero
tutto compiuto secondo la Legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla
loro città di Nazareth. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di
sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui.
I suoi
Genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua.
Quando egli ebbe dodici anni vi salirono di nuovo secondo l'usanza; ma
trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il
fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme senza che i genitori se ne accorgessero.
Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a
cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca
di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel Tempio, seduto in mezzo
ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l'udivano
erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo
restarono stupiti e sua madre gli disse: Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre ed io,
angosciati, ti cercavamo.
Ed egli rispose: Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle
cose del Padre mio?.
Ma essi non compresero le sue parole.
Partì dunque
con loro e tornò a Nazareth e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo
cuore. E Gesù
cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.
b) LA FESTIVITA’ DI MARIA ASSUNTA IN CIELO
* Le feste
che celebrano Maria Assunta in Cielo sono numerose e presentano immagini sempre
diverse di Maria; una realtà che induce spesso ad un'obiezione, quasi che Lei
non fosse sempre la stessa o assumesse un look diverso per ogni occasione. La
soluzione non è difficile: è arduo ricordare senza richiami visivi e simbolici;
Maria sembra voler associare i suoi messaggi, che sono richiami al Vangelo, ad
un'immagine di sé ogni volta diversa, ricca di valore simbolico, quasi a
facilitare visivamente, la comprensione. Anche l'arte trova nuove chance
figurative.
* La festa
dell'Assunta del 15 agosto, richiama alla mente una tradizione artistica molto
popolare. In realtà questa è una delle feste mariane più antiche e accomuna
cattolici e ortodossi.
Dedicata alla
fine dell'esistenza terrena della Madre di Gesù, la festa ha assunto il nome di
Assunzione nel mondo occidentale e di Dormizione di Maria nelle Chiese
d'Oriente.
Venne
definita dogmaticamente da Pio XII solo nel 1950, dopo un'ampia ricerca
storica sulla fede della chiesa antica e sul modo di sentire del popolo
cristiano.
* La dottrina
- dice il padre De Fiores insigne teologo e mariologo - si basa su un
testo apocrifo che si fa risalire al VI secolo, al cui interno però si può
trovare un nucleo essenziale del II secolo. Si tratta di materiale antichissimo.
Ciò vuol dire che già le prime comunità cristiane si interrogavano sulla sorte
di Maria. Un tema su cui i Vangeli tacciono perché sono concentrati su
Cristo: e allora, a supplire, arriva la fede dei primi cristiani, rivestita
di devozionalità.
* Già nel V
secolo infatti, il 15 agosto si celebrava solennemente a Gerusalemme, la festa
della Divina Maternità, Theotokos, cui l'Assunzione è direttamente
collegata.
* Con il
diffondersi della letteratura apocrifa sul Transito di Maria, che annovera tra
gli autori il vescovo Melitone di Sardi del II secolo, numerosi
pellegrini affluivano sulla tomba della Vergine nella valle del Getsemani (una
tomba vuota, ancora visibile oggi a Gerusalemme) su cui Teodosio avrebbe
costruito la basilica del Getsemani. Secondo studi recenti qui sarebbe
cominciata, il 15 agosto agli inizi del VI secolo, la commemorazione della
morte e glorificazione della Vergine col nome Dormizione della Vergine Maria.
*Nel
corso del VII secolo, la festa venne accolta a Roma col nome di Assunzione e divenne la più importante
festa mariana dell'anno.
* Le
prime raffigurazioni del Transito di Maria, posteriori alle distruzioni
iconoclaste, risalgono in Oriente al sec.VII, in Occidente all'XI. Nel museo
Nazionale di Monaco di Baviera c'è un avorio dell'VIII secolo, che rappresenta
l'Assunzione corporea di Maria, la quale, con le braccia alzate
nell'atteggiamento dell'Orante, è in piedi sulla lastra sepolcrale in procinto
di sollevarsi alla presenza degli Apostoli.
L'iconografia
più diffusa, quella orientale, si compie di due momenti: la Dormitio (la morte) e l'Assumptio Animae e Assumptio Corporis (Assunzione corpo e anima).
* A
Sampeyre di Stroppo, nella piccola stupenda cappella della Natività del sec.XIV
a destra dell'abside, troviamo, in mirabile sintesi, i momenti salienti del
racconto apocrifo dello pseudo Giuseppe d'Arimatea, che ricalca
specularmente il racconto della morte e risurrezione di Gesù.
Narra che
l'arcangelo Gabriele avrebbe annunciato a Maria la sua morte porgendole un
palmizio, simbolo di vittoria. Nella notte Maria, circondata dagli Apostoli
giunti miracolosamente a Gerusalemme dai loro luoghi di missione, si addormenta
nel sonno della morte. Cristo accoglie l'anima di sua madre diventata come un
bambino e la consegna agli angeli. Durante la sepoltura Pietro e Paolo
accompagnano il feretro, Giovanni col palmizio precede la processione. Ecco che
molti non credenti cercano di profanare il feretro, il sommo sacerdote
l'afferra per ribaltarlo, ma ha le mani tagliate e il popolo è accecato. Il
sacerdote si converte, prega Maria e guarisce insieme al popolo. La Vergine è
posta nel sepolcro. Il terzo giorno, riportata da Michele, l'anima di Maria si
ricongiunge al corpo, viene Cristo con le legioni celesti: la Madre è assunta
in cielo anima e corpo. Tommaso che non aveva assistito ai funerali, l’incredulo
del racconto degli apostoli, apre il sepolcro e lo trova vuoto e profumato.
Maria, ascendendo al cielo, gli getta la sua cintura e Tommaso crede.
Il dipinto di
Stroppo presenta i due momenti; la Dormitio:
Maria muore sul cataletto circondata dagli apostoli e Gesù in mandorla accoglie
la sua anima; l'Assumptio: Maria in
anima e corpo viene portata, secondo il modulo medioevale, dagli angeli in
cielo e lascia cadere la cintura a Tommaso.
Nel XIV
secolo la scuola di Giotto, a Padova , sviluppa la propria forma iconografica
con una scena dell'Assunzione di Maria, nella Cappella degli Scrovegni ricca di
umano afflato e insieme di un dinamismo coinvolgente
* Significativo
poi, il ciclo dipinto nel santuario dell'Assunta a Piani di Imperia da Tommaso
Biazaci nel 1488.
La
narrazione, oggi incompleta, presenta, come un racconto per immagini, il testo
dello pseudo Giuseppe d'Arimatea, suddiviso in scene racchiuse in
riquadri e illustrate da didascalie. Il racconto è preceduto, nel loggiato
sottostante, da una teoria di Sibille, profetesse pagane che avevano presagito
il ruolo di Maria quale madre divina
Dal
Rinascimento in poi la raffigurazione dell'evento si concentra sempre più sul
momento dell'Assunzione corporea della Vergine con raffigurazioni fortemente
coreografiche.
Tra quelle
più note l'opera grandiosa del Correggio nella cupola del Duomo di Parma
(1530); qui l'ascesa gloriosa della Vergine si diffonde su tutta la superficie
della cupola e si realizza in quel roteare lento e grandioso del corteo
angelico che trova soluzione in un tripudio di armonia colore e luminosità
infinita.
Tiziano nella
splendida collocazione della chiesa di S.Maria dei Frari di Venezia interpreta
l'Assunta(1518), con le note altissime e vibranti del rosso contrapposte alla
cromatismo terreste degli apostoli.
* In
contrapposizione con queste opere, protagoniste del rinascimento maturo, si
pone la Morte della Vergine, raffigurazione tutta umana, realistica e
trasgressiva, che Caravaggio, pochi decenni più tardi, dipingerà a Roma per
S.Maria della Scala in Trastevere.
L'opera di
Correggio e di Tiziano sarà il punto di riferimento per la grande stagione
pittorica settecentesca.
La nostra
provincia è ricchissima, di chiese con affreschi dedicate all'Assunta.
Basti
ricordare il ciclo che nel 1775 Carlo Scotti realizzava nel presbiterio della
parrocchiale di Busca. Un'opera dalla grandiosa risonanza spaziale che
sintetizza il ciclo dell'Assunzione: nella zona inferiore dell'abside, gli
Apostoli guardano pieni di stupore e di sbigottimento il sepolcro vuoto e Maria
che sale al cielo portata dal Figlio e da miriadi di angeli; in alto il corteo
luminoso apre l'architettura sull'infinito dove la SS. Trinità attende la
Vergine per incoronarla. L'opera si compie nel dinamismo plastico e spaziale
dei grandi artisti del rinascimento, il cromatismo è settecentesco, mentre
l'impianto compositivo è già neoclassico.
* Al
termine della sua vita terrena, Maria fu assunta alla gloria celeste in anima e
corpo. La definizione che Pio XII volle fare nel giorno di tutti i santi il I°
novembre 1950,
spoglia il dogma dalle raffigurazioni apocrife e artistiche: Maria è assunta,
cioè presa da Dio. La Madre di Gesù non poteva
essere soggetta alla corruzione. Cristo unì alla sua, la resurrezione della Madre
e il suo corpo glorioso - anticipazione del nostro destino - ci rivela che nel
piano di Dio nulla è vanificato: Gesù è il salvatore dell'intera persona umana.
===
c) [UN AUTORE che non le manda a dire, così si esprime]
Cercherò di essere breve, ma voglio chiamare il vostro cervello a un
piccolo sforzo. Sarei curioso e vorrei sapere come ognuno di voi, soprattutto chi
ha la propensione all'analisi, cosa pensate quando sentite una frase come
questa. "La Madonna è stata assunta in cielo". Cosa immaginate?
Il suo corpo, non abbiamo ancora deciso se morto o meno, è stato assunto… Da
chi? Dagli Angeli, perché se fosse andata su da sola sarebbe stata un'ascensione
come quella di Gesù.
Ecco come sarebbe nata tutta la questione. La Madonna è morta o no?
Qualcuno si stupirà, ho riguardato il testo papale in cui si definisce il dogma
e non trovo il problema della morte, che resta dunque un dibattito aperto.
Ora vi dirò il perché non voglio sbagliare e vi citerò le esatte parole: Terminato il corso della vita terrena,
Maria fu assunta alla Gloria Celeste in corpo ed anima.
‘Terminato’ vuole dire che è morta? Non è definito.
Perché vi dico questo? Perché la definizione papale ha tenuto conto di
tutto il movimento storico del pensiero attorno a questo fatto. É vero che un
luogo sicuro della morte della Madonna non c'è. Andate a Gerusalemme, come sono
andato io. Vi fanno vedere la chiesa in cui c'è la tomba della Madonna, tomba
per modo di dire; andate a Efeso e vi dicono: ecco qui c'è la casa della
Madonna, dove sarebbe vissuta gli ultimi anni della sua vita. A chi credere? Il
principio di non contraddizione dice che non è possibile che sia morta in due
luoghi, e poi non è possibile stabilire che sia morta o meno.
Ecco, ora ho messo lì il problema nella sua crudezza e vediamo come i
nostri antichi avevano risolto il problema. Quando si andò a cercare il corpo
di questa donna, nessuno lo trovò; allora gli orientali sapete cosa dicono: non
è in terra, e allora sarà in cielo... Ma per andare lassù come ha fatto? Per
andare lassù ci sono soltanto gli Angeli in grado di poterlo fare.
Ma hanno portato sù il corpo morto o il corpo vivo?
Se voi guardate tutta la storia dell'arte fino al 1518, anno in cui Tiziano
dipinge la famosa Madonna dei Frari a Venezia, chi è andato l'ha vista e gli
altri l'hanno vista sui testi d'arte. Ora qual è la disobbedienza o l'eresia di
Tiziano, se così possiamo chiamarla, è quella di avere deciso pittoricamente
che la Madonna è stata portata in cielo dagli Angeli, viva, avete capito. (Se
non lo sapete, ve lo dico: quando i frati si sono trovati davanti questo quadro
hanno detto che non lo volevano perché questo quadro non rispettava la dottrina
dell'Assunzione della Vergine. Era presente l'ambasciatore dell'imperatore, che,
visto il quadro, disse: lo prendo io. I frati allora hanno detto: probabilmente
sarà un opera d'arte; quindi teniamola come tale.
Ritorniamo alla questione della morte o meno della Madonna. Se uno accetta
la tesi che viene espressa nel quadro di Tiziano diciamo così: "questo
quadro non rappresenta il dogma, ma lo simboleggia". Altro è rappresentare
il dogma, altro è simboleggiare il dogma. Ormai ci si mette d'accordo anche con
i teologi che quel quadro, mal che vada interpretazione fisicistica che si
voglia fare, in ogni caso simboleggia e non rappresenta il dogma.
Guardate nel foglietto che avete è rappresentata la Dormizione della
Madonna e per dire che lei è andata in Paradiso c'è Gesù che ha in mano una
bambina, e quella bambina rappresenta l'anima della Madonna. Ecco come la
pittura anteriore al Tiziano rappresenta questa dormizione "Morte della
Madonna".
Ora per stupirvi un po' vi dico cosa ne pensava S. Tommaso: la Madonna,
dopo la morte (quindi accetta la tesi della morte) fu risuscitata e portata in
cielo. Per quanto rispetto abbia per S. Tommaso vi rendete conto, è come il
pensare che Gesù asceso al cielo sia andato in un luogo quando la parola cielo
vuole solo indicare la trascendenza, un'altra dimensione che non ha più nulla a
che fare con qualche cosa di fisico. Se noi immaginiamo che Gesù sia andato in
un certo luogo, rischiamo grosso perché mettiamo in dubbio la Resurrezione, la
quale non è una riesumazione di cadavere, ma è il passaggio in una nuova
dimensione che sarà quella di tutti quando noi moriremo.
San Tommaso in una maniera semplicistica la fa morire e poi la fa portare
in cielo. Gli ortodossi addirittura dicono che la Madonna morta è stata portata
in cielo ed è lassù in attesa della Resurrezione.
Tutto questo per farvi capire come attorno a questo dogma il cervello umano
abbia elaborato teorie e teorie.
Vi ho rotto il cervello abbastanza ora andate avanti da soli e se avete
delle obbiezioni me le viene a dire in privato.
*
C'è
un piccolo errore: non si deve usare la parola cielo. La Madonna fu Assunta in
cielo, perché questo fa pulsare nella nostra testa il cielo fisico dove i pagani
mettevano le loro divinità. Lasciamo correre: è un linguaggio liturgico e non
sto lì a fare delle guerre, però dico solo che le parole della definizione
papale sono molto semplici, ve le ripeto: “Terminato il corso della vita
terrena fu assunta alla gloria celeste". Ma la gloria celeste non è il cielo,
cioè non è un luogo, ma uno stato.
*
Termino:
Assunta non vuol dire Trasportata, ma Glorificata. C'è una bella
diversità tra un concetto e una descrizione.
Personale
Ho la convinzione che tutto quanto è definito va accettato, ma
commisurato con la vera fede. Questa consiste nell’aderire alla Verità, che è
sempre detta in maniera umana, mentre la Verità è soltanto Dio.
Chi lavora seriamente per credere oltre ogni definizione, non ha
disprezzo alcuno per la stessa (definizione), perché lo stato di esseri umani
condiziona le parole. E Dio è aldilà delle parole, ma si manifesta anche
attraverso le parole.
Nutrire la fede, significa avere il senso della trascendenza;
non affidarsi alla ragione, ma non ignorarla. Dio ci trascende, ma ci ha fatto
a sua immagine e somiglianza. Allora Egli ci attira a Sé,
e noi dobbiamo apprendere giorno per giorno cosa fare per distaccarci dal
transeunte e vivere aspirando alla Vita senza fine. Dio è Vita e Verità. La
parola Amore è il risultato di questi primi due aspetti, altrimenti è emozione
peritura.
Maria. Per me su di Lei sono state scritte le parole che più mi
incantano: conservava tutto nel
suo cuore. Cos’altro di più ci poteva lasciare in eredità la madre di
Gesù?