venerdì 8 giugno 2012

Corpus Domini 10 giugno 2012



QUESTO E’ IL MIO CORPO, QUESTO E’ IL MIO SANGUE

Mc 14,1216.2226
Il primo giorno degli Àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesù: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi».
I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua. Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio».
Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.

Qualche commento
La festa del Corpus Domini istituita dal papa Urbano IV nel 1264, per ispirazione di una religiosa mistica, Giuliana di Cornillon, si considerò, nel secolo XIII, come la massima esaltazione dell’eucaristia.
Marco struttura il racconto della cena del Signore su quanto si legge nel Libro dell’Esodo al termine dell’alleanza. Nel capitolo 24 si legge che Mosè prese il libro dell’alleanza e lo lesse alla presenza del popolo, poi prese il sangue e ne asperse il popolo e disse “Ecco il sangue dell’alleanza che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole”.
* Nella frase in Marco: Gesù ”prese il calice”, è da notare che, mentre prima per il pane ha adoperato il verbo ‘benedire’ (eÙlogšw) – un termine conosciuto nel mondo ebraico –, per il calice usa il verbo ‘eÙcaristšw’, ‘ringraziare’, da cui deriva poi la parola Eucaristia. Perché questi due verbi differenti e non ha usato per esempio lo stesso ‘benedire’ entrambe le volte? L’evangelista si rifà alle due moltiplicazioni dei pani. Nella prima, in terra ebraica, Gesù benedì il pane (Mc 6,41); nella seconda, in terra pagana, Gesù rese grazie (Mc 8,6). Allora nell’Eucaristia l’evangelista vuole radunare questi due elementi: Il sangue di Cristo non è soltanto per il popolo d’Israele, ma è per tutta l’umanità.
* Perché ci è giunta la versione “per molti”? E’ da notare che la lingua ebraica non conosce un aggettivo che indichi «tutti», ma soltanto un sostantivo maschile che delimita più complessivamente «la totalità» (ebr.  kōl); perciò con ‘molti’ si vuole ildicare la moltitudine delle genti.

Una nota personale di Ausilia
In alcuni commenti la differenza tra l’antica Alleanza (di cui in Esodo 24) e la Nuova viene evidenziata nel senso che nella prima l’osservanza dei precetti divini sarebbe riduttivamente legata a fattori esterni di osservanza, mentre nella seconda prevarrebbe il carattere spirituale, intimo, d’amore per Dio, a discapito di ogni aspetto spiritualistico. Una divisione accentuata porterebbe entrambe le due posizioni ad un eccesso, quasi che, prima, il rapporto con Dio fosse unicame nte legato a fattori esterni e, dopo, questi ultimi siano da ritenersi superflui.. Chi ha letto con intelligenza d’amore certi passi riferiti al popolo ebraico sa trovarvi un’intensa spiritualità; altrettanto sa trovare nel senso profondo che hanno la sacramentalità e la liturgia nella chiesa cattolica. Io posso testimoniare che la mia fede, fin da quando ero fanciulla, ha trovato nell’Eucarestia ben altro che il ritualismo (forse anche incoraggiato da certo modo di amministrare i sacramenti da quella parte di clero più ligio alla forma anziché agli elementi vivi, sempre da alimentare).  




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