lunedì 5 dicembre 2011

Quel che OGGI ci aspettiamo dai politici cattolici

Da un articolo di Carla Codrignani circa un'attualissima questione:
Non riaprire “la questione cattolica”
Questi cattolici faranno politica in quanto donne e uomini di buona volontà, senza condizionare la loro offerta alla presunzione di essere “in missione” per conto di Dio. Tanto più che riconoscere la libertà religiosa altrui, ospitare lo straniero, accettare la presenza parimenti autorevole delle donne, accompagnare – come fanno le chiese cristiane (cattolica in testa) in Germania – l’inizio e il fine vita al rispetto dell’umanità, accogliere chi sia stato colpevolizzato per una diversità uguale nei diritti, sono riconoscimenti assolutamente compatibili con le scelte del maestro che ha prosciolto l’adultera, privilegiato il samaritano e, soprattutto (per il significato teologico), “la” samaritana.
La stessa pericolosa situazione economica internazionale richiede cautele nel farsi portatori di proposte veritative e l’evidente epoché della storia contemporanea comporta esigenze di nuove competenze, strategie che tengano conto dei mutamenti sociali e dei nuovi saperi e verifichino l’impatto delle riforme sulla nuda vita del mondo. Non conviene assolutamente riaprire “la questione cattolica”: la Chiesa, che non può chiamarsi fuori dal contagio della crisi e che darebbe un grande esempio proprio nell’essere-Chiesa e nel fare qualche passo indietro di fronte alle interferenze di potere, ne riceverebbe solo impoverimento.

Nessun commento: