martedì 13 dicembre 2011

Appello di preti e laici fiamminghi, National Catholic Reporter, 6 dicembre 2011


"Parrocchie senza prete, Eucaristia ad ore inappropriate, culto senza comunione: la realtà non dovrebbe essere questa! Che cosa sta ritardando le riforme necessarie nella chiesa?
Noi, credenti fiamminghi, chiediamo ai nostri vescovi di rompere l’impasse in cui siamo bloccati. Lo facciamo in solidarietà con i compagni di fede in Austria, Irlanda e molti altri paesi, con tutti coloro che insistono su una riforma vitale della Chiesa.
Noi semplicemente non capiamo perché la guida nelle nostre comunità locali (come ad esempio le parrocchie) non sia affidata a uomini o donne, sposati o non sposati, professionisti o volontari, che già hanno la formazione necessaria. Abbiamo bisogno di pastori dedicati!
Non capiamo perché questi nostri compagni di fede non possono presiedere le celebrazioni liturgiche la Domenica. In ogni comunità attiva abbiamo bisogno di ministri per la liturgia!
Non capiamo perché, nelle comunità in cui nessun prete è disponibile, un servizio della parola non possa includere anche un servizio di comunione.
Non capiamo perché laici qualificati e insegnanti di religione ben preparati, non possano predicare. Abbiamo bisogno della parola di Dio!
Non capiamo perché a quei credenti, di buona volontà, che si sono risposati dopo un divorzio debba essere negata la comunione. Essi vanno accolti come credenti degni. Fortunatamente, ci sono alcuni luoghi in cui questo sta già accadendo.
Chiediamo anche che, nel più breve tempo possibile, sia uomini che donne sposati possano essere ammessi al sacerdozio. Noi, persone di fede, ne abbiamo un disperato bisogno adesso!".

Osservazioni personali: Mi auguro che lo spirito a cui si ispirano questi cattolici non sia, come lo definisce Adista, di ribellione, bensì di buon auspicio per una Chiesa che si rinnova secondo i tempi e le necessità. Ausilia

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