martedì 30 dicembre 2014

MARIA MADRE DI DIO


Inizia l’anno civile. Come in altri casi, la chiesa cattolica vuol dare la sua impronta religiosa alla ricorrenza festeggiando la “Madre di Dio”: definizione assunta nel Concilio di Efeso nel 431.
Ma, se leggiamo il vangelo di Luca proposto dalla liturgia, ci troviamo di fronte ad una semplicità terminologica incantevole: non si parla nemmeno di angeli, ma di pastori che portano l’annunzio della nascita di Gesù.
Lc2,16-21
In quel tempo, [i pastori] 16 andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia.17 E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.18 Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori.19 Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. 20 I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. 21 Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
Il versetto 19 parla di Maria in questi termini: Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
Luca, utilizzando il verbo symballein (mettere insieme, avvicinare due parti di un intero, da cui il termine simbolo), vuole evidenziare che Lei cerca di penetrare il senso dei fatti che sta vivendo. In lei, si potrebbe commentare, è rappresentata l’umanità intera, bisognosa di interiorità, poiché la corsa pazza verso gli appagamenti sensibili, anche i più leciti e tutt’altro che da disprezzare, non bastano.
Quel che importa del mistero di Maria è, quantomeno,  l’umanizzazione del divino nelle persone in cui risplende la luce del BENE. E perché questo avvenga ci vogliono ben altro che categorie le quali indicano piedistalli di gloria… terrena.
Nel “Catechismo della Chiesa Cattolica” Maria è definita in maniera sobria: Madre di Cristo e Madre della Chiesa.
E’ bello vedere vedere riflessa in Lei la luce di Dio, di cui parla il salmo 66 proposto dalla liturgia:

su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti.

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