venerdì 7 novembre 2014

DOMENICA XXXII T.O. anno A

Dedicazione della Basilica Lateranense

I testi

Ez 47, 1-2.8-9.12
In quei giorni, [un uomo, il cui aspetto era come di bronzo,] mi condusse all'ingresso del tempio e vidi che sotto la soglia del tempio usciva acqua verso oriente, poiché la facciata del tempio era verso oriente. Quell'acqua scendeva sotto il lato destro del tempio, dalla parte meridionale dell'altare. Mi condusse fuori dalla porta settentrionale e mi fece girare all'esterno, fino alla porta esterna rivolta a oriente, e vidi che l'acqua scaturiva dal lato destro. Mi disse: “Queste acque scorrono verso la regione orientale, scendono nell'Àraba ed entrano nel mare: sfociate nel mare, ne risanano le acque. Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il torrente, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo, perché dove giungono quelle acque, risanano, e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà. Lungo il torrente, su una riva e sull'altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto, le cui foglie non appassiranno: i loro frutti non cesseranno e ogni mese matureranno, perché le loro acque sgorgano dal santuario. I loro frutti serviranno come cibo e le foglie come medicina”.

Sal 45
Dio è per noi rifugio e fortezza,
aiuto infallibile si è mostrato nelle angosce.
Perciò non temiamo se trema la terra,
se vacillano i monti nel fondo del mare.

Un fiume e i suoi canali rallegrano la città di Dio,
la più santa delle dimore dell'Altissimo.
Dio è in mezzo a essa: non potrà vacillare.
Dio la soccorre allo spuntare dell'alba.

Il Signore degli eserciti è con noi,
nostro baluardo è il Dio di Giacobbe.
Venite, vedete le opere del Signore,
egli ha fatto cose tremende sulla terra.


1Cor 3,9-11.16-17
Fratelli, voi siete edificio di Dio. Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un saggio architetto io ho posto il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento a come costruisce. Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo. Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se undistrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi.

Gv 2, 13-22
13 Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. 14 Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. 15 Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, 16 e ai venditori di colombe disse: Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato! 17 I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divorerà. 18 Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: "Quale segno ci mostri per fare queste cose?". 19 Rispose loro Gesù: Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere. 20 Gli dissero allora i Giudei: "Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?". 21 Ma egli parlava del tempio del suo corpo. 22 Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.

La Dedicazione della Basilica Lateranense

La celebrazione delle Domeniche del Tempo Ordinario conosce un'altra pausa poiché in questo 9 novembre 2014 si celebra la Dedicazione della Basilica Lateranense (costruita dall'imperatore Costantino sul colle Laterano a Roma).
Inizialmente la celebrazione riguardava solo la città di Roma; in seguito fu estesa a tutte le chiese di rito romano per onorare la chiesa-madre di tutte le chiese dell'Urbe e dell'Orbe
Con tale estensione la Chiesa vuole orientare verso l’unità la miriade di culti locali, i quali calamitano il bisogno di sacro, spesso presente in persone non praticanti in forme devozionali, che non hanno niente a che fare con la vera fede.

Rapido sguardo d’insieme sui testi

Nella prima lettura il profeta  Ezechiele parla di acque che scendono sotto il lato destro del tempio; acque che hanno il potere di risanare addirittura quelle del mare, di ridare vita, di far abbondare il pesce, di far crescere sulla riva alberi i cui frutti serviranno come cibo e le foglie come medicina.
Il salmo 45 è il primo dei sei inni a Sion contenuti nel Salterio. Evoca gli sconvolgimenti più tremendi per affermare con maggiore forza l’intervento vittorioso di Dio in tutte le vicende umane.
Nella seconda lettura -un brevissimo brano tratto dalla prima lettera di Paolo ai Corinzi-  troviamo i concetti fondamentali della chiesa come edificio di Dio, costruito con pietre vive che hanno la loro base in Cristo.
- NeI passo del Vangelo Giovanni presenta Gesù quale protagonista di un fatto difficile da interpretare: la rabbia e la cacciata dal tempio dei giudei non rispettosi della sua sacralità. Il suo gesto si propone di ammonire che il tempio è luogo dove si rivela la presenza di Dio, e perciò non deve essere profanato da interessi economici.
Quando i discepoli chiedono a Gesù su quale autorità egli poggi la sua autorità, la sua risposta non ha equivoci: il tempio è simbolo del suo corpo, destinato ad una morte che è inizio di vera Vita.

Analisi del testo evangelico

13 Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
È la prima delle tre Pasque menzionate nel vangelo di Giovanni e definite la Pasqua dei Giudei (espressione mai usata nell’AT, in particolare nell’Esodo, dove si parla di Pasqua del Signore o semplicemente di Pasqua).
L’evangelista identifica la Pasqua nella morte-risurrezione di Gesù.
14 Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete.
Con poche pennellate è descritto l’infausto uso di fare commercio dentro il tempio, dal momento che le costanti e crescenti entrate assicuravano una enorme ricchezza all’intera città di Gerusalemme e servivano a mantenere la casta sacerdotale e tutti coloro che prestavano servizio al tempio.
E’ da notare che l’evangelista costruisce la frase come se i venditori vendessero tutti gli animali elencati.
15 Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi,
Giovanni  vede nel gesto di Gesù la realizzazione della profezia di Zaccaria: in quel giorno non ci saranno più mercanti nella casa del Signore degli eserciti.
Sono numerosi i testi dei profeti che denunciavano il culto ipocrita accompagnato all’ingiustizia e all’oppressione dei poveri. Ma mentre essi, denunciandolo, auspicavano una purificazione del tempio, Gesù lo vuole sostituire col culto spirituale. (Gli altri evangelisti scriveranno chiaramente che l’azione di Gesù non è rivolta solo contro i venditori, ma anche contro i compratori).
16 e ai venditori di colombe disse: Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!
Stranamente Gesù rivolge il suo rimprovero ai venditori di colombe, gli animali più piccoli tra quelli elencati, usati per i sacrifici dai poveri, forse per evidenziare che Dio si attende proprio da loro una relazione filiale con Dio.
17 I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divorerà.
Citando questa frase del salmo 68, Gesù dichiara di non essere venuto per restaurare le istituzioni antiche, ma per far risplendere la gloria e l’amore di Dio nell’essere umano.
18 Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: "Quale segno ci mostri per fare queste cose?".
Costante del vangelo è che quanti non credono chiedono continuamente dei segni.
19 Rispose loro Gesù: Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere.
Gesù risponde annunciando la sua morte, che sarà la massima manifestazione della gloria e dell’amore di Dio, molto più del tempio.
20 Gli dissero allora i Giudei: "Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?".
I Giudei parlano del tempio di Gerusalemme, ricostruito da Erode il Grande e ancora in corso di costruzione.
21 Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
È il corpo, l’umanità di Gesù, il tempio che ha in sé la pienezza dello Spirito di Dio. Infatti il segno che Gesù darà come prova della sua autorità sarà proprio la sua morte e risurrezione
22 Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.
Sono i fatti, il proprio vissuto, che illuminano la parola di Dio; ma i discepoli cominceranno a capirlo solo dopo la risurrezione del Cristo.

Riflessioni

- Questa celebrazione ha senso se è orientata, più che verso le pietre di una Basilica-simbolo dell’Unità dei credenti, verso l’UNITA’ vissuta, e praticata nel rapporto con gli altri, anche con coloro che non hanno il senso religioso.
- La chiesa-edificio è un punto di riferimento localizzato, in cui non si celebra soltanto un culto. Frequentarla (il termine non può indicare l’almeno una volta all’anno!) significa trovarvi il nutrimento che faccia prendere forma e animare una comunità di credenti, i quali sappiano guardare in se stessi e protendere lo sguardo fuori dalla porta della chiesa… Se questo non avviene, non è solo colpa del pastore, ma anche delle persone-pecore nel più brutto significato del termine.
- La fede non può ridursi a fatto privato, consumato in solitudine; in forme di relativismo religioso fai-da-te; in seno ad élite spesso fanatiche, eccetera. Non è la stessa cosa leggere il Vangelo da soli e ascoltarlo quando è proclamato in una funzione liturgica. Soprattutto bisogna operare il passaggio da una fede fatta di osservanze ad una fede vissuta nella realtà del quotidiano.
[Ma mi chiedo se le persone malate, anziane, sole, non siano condannate a tale solitudine: se la ‘comunione’ portata a casa di tanto in tanto possa far sentire loro la c o m u n i o n e nel vero senso del termine].  
- Una religione è fatta di invisibilità e di visibilità. Resta fermo che la via per entrare nell'invisibile è il visibile.
- Hèlder Camara afferma: Vedendo la bellissima collana, come in un sogno ammirai, soprattutto, il filo che univa le pietre e si immolava anonimo, perché tutte formassero una unità.
- Bernanos ci offre questa immagine: il gregge non sempre ha tutte le pecore sane, però una segue l’altra, una attende l’altra, e tutte camminano verso la direzione  che  il pastore le indica.
- Se crediamo in Cristo, ci accorgiamo di portare nel nostro corpo una morte che è risurrezione. Ma i cristiani non sono dei privilegiati chiamati alla risurrezione. Ci chiediamo come trovare il modo giusto per fare in modo che questa verità splenda per tutti?


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