sabato 1 settembre 2012

Domenica XXII T.O.annoB



Comandamento d’amore
Deuteronomio 4, 1-2. 6-8; Giacomo 1, 17-18. 21b-22.27

Marco 7, 1-8.14-15.21-23
In quel tempo, 1 si riunirono intorno a lui i farisei e alcuni scribi, venuti da Gerusalemme. 2 Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate 3 - i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi 4 e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti - , 5 quei farisei e scribi lo interrogarono: "Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?". 6 Ed egli rispose loro: "Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: "questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. 7 Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini. 8 Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini".
14 Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: "Ascoltatemi tutti e comprendete bene! 15 Non c' è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro". 21 Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, 22 adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. 23 Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l'uomo".

Premessa
- Il tentativo di forzare il testo si annida nella lettura più attenta. Allora mi pongo una domanda di fondo, tralasciando per questa volta altri aspetti importantissimi, come quello del significato di purezza del cuore. Tanto meno faccio riferimento ai dogmi, consapevole della necessità del velo di formulazioni che qualsiasi struttura stende sulla verità.
- L’aspetto di fondo da cogliere è la novità dell’incarnazione dell’amore di Dio in Gesù. Già nell’Antica Alleanza molti passi biblici si riferiscono alla rivelazione dell’amore di Dio anche attraverso la sua ‘ira d’amore tradito’ contro i trasgressori. La novità è nel fatto che Gesù presenti la sua persona quale incarnazione umana di tale amore divino. E a questo proposito non bisogna dimenticare che termini (tutte le parole sono simboli!) quali Figlio e Padre sono da Lui usati per esprimere il suo ineffabile intimo rapporto con la Divinità.
- Il comandamento dell’amore di cui parla Gesù potremmo definirlo un ossimoro (usando una vocabolo moderno): cioè fa tutt’uno di due elementi che si contraddicono, l’obbligo della Legge e la libertà dell’amore.

Il comandamento della Torah
Scribi e farisei in realtà hanno capito cosa dice Gesù e per questo sono venuti da Gerusalemme a contestarlo, coinvolgendo in tale contestazione anche coloro che gli sono vicini. Tutti sono ben lontani da ogni distinzione tra legge di un inesistente stato e fede come dono d’amore di Dio che richiede una risposta libera. Dà invece preoccupazione l’insistenza di Gesù, unita al suo ascendente carismatico, nell’intaccare l’autorità di tante tradizioni costruite a difesa della Legge (Torah), la quale costituisce il cardine di coesione di tutto il popolo. Invece non viene avvertita la portata universale che il cristianesimo attribuirà a Gesù; si resta ancorati alla tradizionale linea difensiva della Legge di fronte ad influenze religiose delle varie popolazioni attigue (e tale sarà l’atteggiamento di fronte all’invadenza dello stato romano, col quale si dovrà scendere a compromessi). La preoccupazione di tutti è comprensibile: come mai Gesù, profeta carismatico e maestro di vita, si arroga il diritto di interpretare la quintessenza della Torah e di  appropriarsi del suo vero senso?

La novità di Gesù
Gesù è vicino alla sua cattura e sente l’urgenza di rivelare la sua identità. Senza insistere sull’universalità della sua rivelazione (cosa che avverrà dopo la Pentecoste), Egli  chiede a chi lo avvicina l’ascolto del cuore: dal momento che il suo (cuore) di carne umana è in unione intima con Dio, può trascinare l’essere umano nello stesso circuito divino.

“Ogni dono perfetto viene dall’Alto”
Giacomo nella II lettura afferma: «ogni buon regalo, ogni dono perfetto viene dall'alto e discende dal Padre della luce». Gesù non insegna che non si debbono osservare le leggi di Mosè, ma che solo l’Amore divino può illuminare il cammino umano verso la verità di se stesso, perché essa è fuori di lui, ha la sua dimora stabile in seno al Mistero di un Dio che si offre in dono. In linguaggio moderno si direbbe che ogni etica laica ha bisogno di un freno alle smodatezze corruttrici, frutto della debolezza e precarietà terrene, attraverso il sussidio del trascendente presente in ogni aspetto della vita personale ed associata: economia, cultura (in particolare quella giuridica rispettosa dei diritti umani), arte, attività ludica, eccetera.

Riflessioni personali
Il comandamento d’amore postula la libertà, perché non ci può essere amore senza libertà. Il nodo dell’ossimoro si scioglie: se si è amati, bisogna, è necessario (ecco perché si parla di comandamento) accettare il dono per metterlo a frutto. Chi capisce e sa apprezzare tale dono, AIUTA DIO [anche Lui ha bisogno di una risposta d’amore], come dice la Hillesum, a ridare all’umanità smarrita la Speranza. Anche oggi, in questa crisi globale, c’è motivo di sperare. Una beghina, mistica del XII secolo, per tutta la vita chiedeva a Dio: perché il male? Si salverà questo mondo? Solo alla fine della sua vita Dio le diede la certezza che “alla fine TUTTO SARA BENE”. ‘Le ragioni della speranza’ sono riposte nel dono dell’Amore di Dio attraverso Gesù: solo che si usi la libertà, scegliendo ciò a cui Lui invita.


3 commenti:

Rosa Stefani ha detto...

Ho molto bisogno di riflettere perchè io questodono non melo sento dentro.Chissà se Dio mi illumina aspetto e prego comeposso
Rosa Stefani

Benedetta Ventura ha detto...

Benedetta Ventura
cara Ausilia grazie !! sono molto confortanti,le tue riflessioni,in questo mondo che fa di tutto x toglierti la SPERANZA ! ti abbraccio Benedetta

Anonimo ha detto...

Tutto sarà bene...alla fine.