sabato 23 aprile 2011

Dio ha un volto?


Sentivo stanotte Ravasi che parlava di Trinità. Ho ascoltato col massimo di attenzione: è Pasqua e il mio essere vibra di ricerca del volto di Dio. Cosa sarebbe questo volto se Cristo non gli avesse dato forma? L'indefinibile Uno dai mille nomi. E avremmo le sue personificazioni rivelative (come nel caso della Trinità raffigurata da tre personaggi-angeli la cui distinzione si conclude nella loro Unità), ma dalla personificazione alla persona il passaggio richiede un salto di sostanza.
Allora penso all'unica personificazione che identifica Dio attraversa la carne, nella persona di Cristo. il Cristo che ha sigillato (per noi) il suo essere-persona attraverso un corpo soggetto alla morte, ma così tutt'uno nella persona da assumere il suo cadavere nella realtà perenne di Figlio di Dio.
Com'è difficile spiegarlo a chi non vive l'esperienza di Dio!
Eppure si cercano con avidità le visioni, si è attaccati a quell'immagine descritta dai veggenti o ideata dagli artisti e si rimane così sicuri di una presenza dai contorni precisi......
No mio Dio, io ti cerco oltre ogni immagine, oltre ogni formulazione teorica, oltre ogni rappresentazione e oltre ogni....conversione.
Lo so. Viviamo e conosciamo un'esperienza simbolica anche nella fede, ma se questa si radica nella profondità di noi stessi, nel "fondo dell'anima", come si esprimono i mistici, allora ogni spiritualismo e ogni materialismo non hanno ragione di essere. Se la mia persona è mistero a me stessa, tanto più tu sei Mistero che si rivela nei mille volti dell'Amore: lacerato ed offeso, crocifisso al male del mondo, ma sempre VIVO nel tuo Corpo glorioso.
Ausilia    


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